sabato 17 aprile 2010

Prove tecniche di Pronostico


A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Deve aver pensato all'antico detto delle nostre nonne il buon Karsten Kroon, stagionato olandese della BMC Racing Team, quando ha visto il suo compagno di squadra iridato Cadel Evans, non proprio un simpaticone, passarlo sull'ultimo Cauberg.
Aveva sciacquato gli occhiali di tutti i suoi rivali Kroon, da Rodriguez a Valverde (comunque brillantissimo il Murciano) e per ultimo anche il giovane connazionale Gensink (il rossiccio della Rabobank darà del filo da torcere a diversi tromboni affermati sulle cime delle grandi corse a tappe, ascoltate uno che un po' ne sa).
Certo il lavoro di Evans era stato determinante: aveva portato il compagno di squadra a ruota come sul risciò per quasi tutta la seconda parte della gara.
Aveva promesso che avrebbe tirato a fondo per Karsten e l'ha fatto per quasi tutta la gara. Quasi. Perché proprio sull'ultimo pendio nel cervello del bicampione del mondo deve essersi fatta sentire la vocina del Cannibale: "Questo succhiarote mi sembra completamente in bambola. Forza Cadel è l'occasione giusta per vincere una classica. Sali su quei pedali e facciamo vedere a questi calvinisti chi è che ha la Birra migliore".
Proprio a quel punto Cadel non ci ha visto più, ha alzato il rapporto ed è salito sull'otto volante Olandese come se fosse sullo Skylift lasciando al palo il ronzino fiammingo dagli occhi tristi. Avversari schiacciati e arrivo sul traguardo di Valkenburg con le braccia alzate e il sorriso da Kiwi ben stampato in faccia.
Tutti a casa. Amstel a Evans e ostinato mutismo di ghiaccio da parte del povero compagno di squadra arrivato secondo (Un Giornalista pare aver carpito solo le parole: "la prossima volta col cazzo che gli faccio portare le appelflappen da mia moglie a sto vaccaro!")
Naturalmente, come da abitudine in questo scorcio di Stagione, dispersi gli italiani: molto indietro Nibali e Pozzato, ritirato Cunego in condizione approssimativa dovuta forse ad un virus forse ad un eccesso di bisboccia.


Vediamo come va a finire.
Nella foto una fermata della metro di Bruxelles.

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