lunedì 12 aprile 2010

Atto II


Uno che vuole vincere la Parigi-Roubaix non deve avere paura di nessuno. Boonen (quinto), Pozzato (settimo), Hushovd (secondo), Flecha (terzo) erano terrorizzati da Cancellara (primo) dopo i numeri al Giro delle Fiandre. Facevano bene.

Cancellara ha impressionato anche ieri, s'è messo a tirare come un forsennato già nel pavè della Foresta di Arenberg a 80 chilometri da Roubaix. Boonen quasi sempre a ruota si ripeteva in testa quello che lo svizzero aveva dichiarato prima della partenza "Non mi dovete lasciare nemmeno dieci metri o peggio per voi". La Roubaix è una corsa micidiale e tra due tratti di pavè, quando c'è l'asfalto, puoi tirare un po' il fiato e riposare la gamba. In un tratto così, a 50 dall'arrivo si staccano 5 ciclisti, Boonen è distratto e un po' dietro, Cancellara li segue, si gira e vede che ci sono i famosi dieci metri. Sorpassa i cinque a velocità doppia, sorprende Boonen che traccheggia altri 10 secondi.

Poi si mette a tirare. Locomotiva umana era il soprannome di Learco Guerra. Ieri Cancellara era una locomotiva e basta. Ai 20 dall'arrivo aveva più di tre minuti su tutti gli altri. Solo negli ultimi due tratti di pavè s'è vista una smorfia di sofferenza sul suo volto. Al velodromo è arrivato in parata dopo 2 chilometri buoni di saluti al pubblico e alle telecamere. Un trionfo.

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