sabato 15 maggio 2010

Terminillo dopo Montalcino, nel segno di Vino!


Ha inizio il vero Giro.
Fino ad ora abbiamo scherzato: giretto in Olanda a gingillarsi tra sollazzi e pianure ventilate; cronosquadre, che avrebbe un senso se si facesse in pista e con due trenini non in strada con 22 convogli; minifughe giocose che farebbero ridere i ciclisti con camera d'aria a tracolla.
Sì perché questo giro ci appare un po' sottotono fra morti resuscitati all'alba e squadre buone per le pulizie più che per le corse.
Ma ieri qualcosa si è mosso, una tappa che sembrava giusto un po' coreografica, Toscana fra strade bianche e salitelle, si è tramutata in tregenda (sto termine fa proprio schifo vorrei capire perché la gazzetta lo continua ad usare).
Niente di così semplice, con la pioggie la strada bianca diventa Brown Street, infarcita di fango e sudore. Vinokurov sembra diventato Armstrong, ora che ha legalizzato il doping e caricato le bisacce di presunzione (Vinokurov è tornato, Vinokurov è la classe). Anche se ieri nel bel mezzo della fuga si è girato a guardare indietro e le telecamere curiose hanno carpito che quegli occhi pieni di fango elemosinavano un po' di aiuto da cunego e dal protagonista di giornata: quel cannibale nano di Cadel Evans che sulle strade lastricate di mota sembra avere il 4x4. E' Salito, ha vinto e nessuno a discutere. Nessuno tranne lui stesso stupito del freddo che pestava a Montalcino, ha dichiarato di non aver mai sentito così freddo, probabilmente aveva solo voglia di sfuggire ai microfoni per andare a prendersi un Bel Bicchiere di Brunello.
Fra i due campioni si è piazzato il "sempregiovane" Cunego. Il buon Vinokurov ha avuto la sensazione che che potesse tranquillamente vincere, la mia sensazione è che il corrdore veronese sia finito in mezzo a quei due come un attaccante veloce sul calcio d'angolo schiacciato in una coppia difensiva muscolare. Non so, a me il ragazzino non mi convince.
Passiamo alla maglia Rosa, Nibali, caduto in discesa a 35 Km dal traguardo, non è riuscito a riportarsi nel gruppo dei migliori che avevano già fatto il vuoto dietro di loro. Io non demorderei fossi in te Vincè, vai che li roviniamo tutti. Il suo compagno di squadra Basso sembra completamente fuori forma, vediamo un po' che succede ma per quanto mi riguarda il buon Ivan sembra aver preso la coincidenza sbagliata per l'arrivo a Verona, probabilmente arriverà con qualche minuto di ritardo.
Uno che invece non si è svegliato proprio per prendere il treno è Carlos Sastre Candil. Che brutta fine per il Gato della Cervelò. Perdere più di cinque minuti sulla prima salita, anzi, salituccia, direi che è un po' eccessivo per uno dei superfavoriti di questo Giro.
E oggi c'è il Terminillo, Salita Finale con Gran Premio della Montagna di Prima Categoria. Si sale da 500 a 1600 m, in poco più di sedici chilometri, e le previsioni dicono neve.
Niente di eccezionale, paragonato allo Zoncolan, ma i muscoli ancora freddi dei ciclisti potrebbero sentire la sbornia di scatti di ieri, e a quel punto la fila al bagno per vomitare potrebbe essere lunga.

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