lunedì 12 luglio 2010

Prima settimana di Tour


Il Tour de France, o come scrivo troppo spesso ultimamente, il Tour the France, entra nel vivo e comincia con una settimana, abbondante, di emozioni, colpi di scena e soliti episodi che fanno della Grande Boucle la gara più amata dagli appassionati delle due ruote senza motore, ops, che dovrebbero essere senza motore.
Ok non posso tralasciare la potenza inaudita che Fabian Cancellara ha scaricato sul pave di Fiandre e Parigi-Roubaix e che prima del prologo di Rotterdam, per favore basta far cominciare tutte le corse a tappe in Olanda che altrimenti mi viene voglia di trasferirmici veramente, ha dichiarato al Bike Scanner: "Il Motore sono IO!". Crediamoci.
Fabian ha, naturalmente, schiantato tutti al Cronoprologo e tenuto la maglia gialla per 6 giorni facendosela sfilare per due volte dal francese Sylvain Chavanel che ha primeggiato e stupito vincendo due tappe con due fughe di altri tempi che gli hanno concesso, è il caso di dirlo, di vestire di giallo per due tappe, ben distanti l'una dall'altra. Non dimentichiamo poi la splendida performance Fabiano lo Svizzero che sul pavè della Roubaix, che ormai sembra casa sua, si è caricato sulle spalle tutto il gruppo riprendendosi la maglia gialla.
Causa anche le 4 tappe in volata, bella doppietta di Petacchi imitato da Mark Cavendish che si fa anche un bel pianto sl traguardo di Montargis, la maglia da campione ha viaggiato, fino ad ora, sulle spalle di tre corridori, Fabian Human Motor, Sylvain il Miracolato e Cadel Evans, il Simpaticissimo Campione del mondo Australiano che ha indossato insieme all'iride sia la Maglia Rosa del Giro d'Italia che quella Gialla del Tour uguagliando un primato detenuto in precedenza da, no per lui gli aggettivi non ne uso, Eddy Merckx. Fossi nei panni del Belga, mi laverei la pelle con la pietra pomice perché urticato solo dall'idea.
Cadel "sto sempre a ruota dei migliori" ha conquistato il vessillo del leader nell'ultima tappa, l'ottava, la prima di montagna, che è stata palcoscenico di numerosi episodi.
Vittoria di Andy Schleck, il piccolo Lussemburghese che ha dedicato la vittoria al fratello Frank, ritiratosi nella terza tappa, quella delle tre cadute sulla linea d'arrivo, a causa della rottura della scapola. Pare che Andy si sia fatto carico del Tour del fratello favorito più di lui per la vittoria di quest'anno. Alla sua ruota si sono piazzati personaggi molto ma molto importanti: Samuel Sanchez (possibile sorpresa), Robert Gesink (eterna promessa), Roman Kreuziger (che se fosse libero da compiti di gregariato potrebbe fare molto bene), Alberto Contador (la calma del forte), Cadel Evans (sempre a ruota) e addirittura Ivan Basso (avrà la gamba?).
Ma il mitico, l'immarcescibile, la potenza inesplicabile, Lance Armstrong? Per terra, tre volte, tre schiaffoni, più di 11 minuti di ritardo dal biondo lungagnone e Tour finito, speriamo per sempre. È sempre stato un lamentino il piccolo sfortunato Lance, mi ricordo un anno fa si lamentava per la velocità eccessiva nelle prime tappe del Giro d'Italia (non ci sei mai venuto se ti devi lamentare non ci venire proprio), poi pochi mesi dopo ebbe da ridire sui percorsi troppo tortuosi del Tour (ma appena il Pistolero ebbe un attimo di difficoltà per colpa del vento il piccolo texano mise alla frusta le sue legioni per fregargli pochi secondi, sappiamo tutti come andò a finire, no?). Stavolta ha fatto più casino del solito, ha portato sponsor e legionari al Team Radiosharck lasciando praticamente l'Astana in mutande, ha mandato invettive fiammeggianti a Floyd Landis e al Wall Street Journal (giuro che su l'affaire US-Postal ci sarà un post a breve), ha fatto anche il figo durante il prologo e poi si ritrova col culo per terra a fare la vittima "Contador ha messo la squadra a tirare appena mi ha visto in difficoltà".
Torna in Texas Lance, è ora di stare con tuo figlio.
Ora il Tour si fa interessante, domani tappa alpina schiacciagambe, anche se i francesi amano rovinare le scalate con un bel arrivo in discesa, e poi tanti tanti Pirenei, quelli caldi, quelli che mozzano il fiato come una pallonata nello stomaco.
Voi chi pensate ce la farà?
Peppe Granato ha già un'idea, ma ancora è presto per svelarla.

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