venerdì 10 settembre 2010

Andy Schleck era davvero ubriaco?

Andy Schleck sopraffatto dalla bellezza di una rovina Bizantina


Tutti Giù a Titolare: Cacciato dalla Vuelta alla vigilia della decima tappa, Ubriaco alle 5 di mattina, Notte Brava per il Giovane campione lussemburghese.
Certo la vita del ciclista è molto dura, bisogna andare al letto presto, mangiare bene, niente stravizi, pacatezza.
Proprio la pacatezza è il segno distintivo di Andy Schleck, ragazzo che dopo essersi fatto stracciare al Tour da Contador aveva deciso di partecipare anche alla Vuelta più per aiutare il fratello Frank a vincere in terra iberica che per essere lui mattatore.
Tutti conoscono, poi, l'inclinazione Archeologico/Artistica del Biondo Andy che mai si sognerebbe di lasciar passare sotto il suo naso una visita a luoghi attraversati da una storia tanto antica quanto gloriosa come quella di Tarragona.
Il sei settembre la carovana della Vuelta si trova proprio nella città Catalana patrimonio dell'Unesco. Andy è lì con suo fratello, a cena con il loro grande amico Stuart O'Grady. AndyJones tiene banco snocciolando nozioni sull'antica Tarraco che aveva visto il passaggio di circa duemilacinquecento anni di storia dalla scontro fra Cesare e Pompeo alla guerra civile Spagnola.
Frank, onestamente, dopo due ore di Lectio Magistralis, non ne può più, lui il fratello lo sopporta da sempre, e, approfittando della lettura di un passo del De Bello Civili, si dilegua nelle nebbie adducendo la scusa della tappa importante.
La disquisizione di Andy invece dura ancora per diverse ore e O'Grady, da sempre assetato di storia antica, pende letteralmente dalle labbra del lussemburghese, fin quando, circa a mezzanotte, Stuart prende in mano la situazione: "Andiamo a Vedere l'Anfiteatro, il Foro, il Circo, non possiamo perderci cotanta storia" tuona il buon Australiano nel vuoto refettorio. Andy tenta di tirarsi indietro ma l'Aussie insiste, non può non fargli da Cicerone in questo tour, Andy accetta e si avvia, appunti alla mano, verso le rovine romane. Durante il passeggio archeologico i due si perdono per le strette strade strabordanti di mito e proprio girando verso il teatro romano incontrano, dietro un capitello, Fabian Cancellara, artista appassionato, intento a scrivere versi sul suo taccuino ispirato dalla visione del grande ninfeo. Andy e Stuart salutano il loro compagno di squadra che li invita ad entrare a pieno nello spirito antico sorseggiando dell'ottimo Maroneo. I due non possono rifiutare e bevono un bicchiere mentre Fabian lo Svizzero decanta i versi scritti quella notte ispirati alla luna e al nettare degli dei.
Con una così piacevole compagnia l'alba fa presto ad arrivare. L'aurora fa breccia nel cielo catalano quando Andy e Stuart salutano l'incantato compagno (che ritiene controproducente interrompere il flusso creativo andando a dormire) e si dirigono verso l'albergo, soddisfatti dalla nottata Tarragonese. Nella Hall vengon visti dal Managing Director Trey Greenwood, sostenitore della causa storica visigota. Egli, piccato dal tour romano dei due, li accusa al vichinghista Bjarne Riis che coglie la palla al balzo cacciandoli dalla kermesse e adducendo la scusa dell'alito vinoso.
Le spiegazioni di Andy Schleck che Stuart O'Grady purtroppo sono inutili, nessuno crede alla loro visita educativa in terra di Tarragona e subito i giornali a sbizzarrirsi.
È dura la vita del ciclista amante dell'arte.

Nessun commento:

Posta un commento