domenica 24 luglio 2011

Il canguro e i fratelli minchia - Il pagellone del Tour 2011


Siamo arrivati a Parigi. Ha vinto Cavendish (7,5) la maglia verde, e anche quest’anno di tappe ne porta a casa 5. Ma il protagonista, la maglia importante, il personaggio più inquadrato non è sicuramente la Palla di Cannone. Agli occhi del vostro vecchio il protagonista non è nemmeno la Maglia Gialla Cadel Evans, del quale magari parleremo in seguito. E nemmeno il protagonista mancato, il Dio caduto, un Alberto Contador (7,5) comunque pugnace e divertente. Colui su cui tutti si sono concentrati è quel frescone di Andy Schleck con a rimorchio il di lui fratello samaritano Frank. L'eterno giovinastro, eterno secondo, eterno perdente già a Galibier si sentiva con lo champagnino in mano: ha fatto un bel numero, ha vinto la tappa, ha staccato Contador, Evans e Frank e non ha indossato la maglia gialla solo perché Voeckler (8) è stato un mostro di combattività. Il giorno dopo sull’Alpe d’Huez è stato il momento del Primato. Andy si è fatto staccare dal pistolero ai piedi del Principe delle Alpi ma sapeva già che il franco caraibico in giallo non avrebbe retto e che la maglia sarebbe stata sua. Il giorno decisivo è, come piace a quegli amanti dello spettacolo e del bagno senza bidet, quello della cronometro di Grenoble. Lo spinacio della Leopard ha 53’’ di vantaggio sullo scudiero e 57’’ sul kiwi. Mah. Merckx l’aveva detto, i fratellini minchia non vanno da nessuna parte. Non è una maledizione ma semplicemente una constatazione di chi di gare ne ha viste tante. Risultati: Cadel prende il treno e Andy il monopattino frenato. Fratelli inutili spazzati via come la farina dopo uno starnuto e secondo e terzo al podio sugli Champs Elisees. Il voto per loro: Andy 4, non vincerai mai niente con quella faccia da vittima; Frank 2: tu sei solo un cretino.

Altri protagonisti del Tour ne abbiamo visti:
Evans 8+. Hai vinto il Tour con una sola grande prestazione, forse due e dosandoti la gamba che nemmeno Baggio a fine carriera. Smettila di piangere. Il + è perché il primo nome che hai fatto in giallo è stato quello di Aldo Sassi. Si fa così.
Hushovd 7.
Due tappe, cinquemila scatti e un’iride che brilla anche sui Pirenei.
Gilbert 7
. Se sei in Francia sai già che quando chiederai un panino al prosciutto ti presentaranno una baguette calda con burro e prosciutto cotto, se sei al Tour e parti per una tappa al saliscendi nervoso sai già che a fare rumba fra i primi ci sarà un simpaticone con la maglia da campione Belga.
Fabian Cancellara 4,5. Fa il gregario, fa il sindacalista del gruppo, fa le veci di non si sa chi. L’unica cosa che non fa è provare a vincere. Almeno la crono, santiddio.
Pierre Rolland 8. Indossa la maglia Bianca vincendo sull’Alpe d’Huez. Ma prima di ciò aveva difeso Voeckler per tutti i Pirenei tirando a tutta facendo attenzione a non lasciarlo troppo indietro a 25 anni non è male. Peccato sia francese e i francesi, si sa, non vincono un tubo.
Samuel Sanchez 7
. Vince la tappa del Tourmalet, fa una grande cronometro finale e porta a casa la maglia a pois. Forse è tardi per vincere un Tour ma quando è in giornata dà spettacolo. Hoogerland e Flecha 10, ne abbiamo già scritto.
Ed ecco la mia pagella preferita: quella degli italiani.
Petacchi 3 l’anno scorso maglia verde e due tappe. Quest’anno spocchia, rinunce e interviste da libro cuore. Stai a casa!
Basso 3
. Se non sai andare in discesa né a cronometro perché al Tour non ci fai andare Santiago e Domitilla mentre tu pensi ai massaggi e al relax?
Cunego 7,5.
Sei arrivato sesto ad un abisso in un Tour mediocre con tantissime cadute. E’ il tuo picco in carriera, ora ti puoi ritirare.
Organizzatori del Tour 4
. Avete capito o no che le tappe belle sono quelle che arrivano in salita e non quelle che dopo 20 chilometri di scalata finiscono solo dopo 50 di discesa? Bene! Ve lo ricorderete per l’anno prossimo?

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